Fornire manodopera qualificata alle imprese sulla formazione di soggetti provenienti dall’estero. È il progetto avviato da Sicindustria di cui è presidente Luigi Rizzolo nell’ambito di una strategia nazionale della stessa Confindustria sulla base dei dati raccolti dalle strutture tecniche e delle esigenze delle imprese spesso in difficoltà proprio per mancanza di personale specializzato difficile trovare sul mercato. A questo tipo di problema comincia a dare una prima risposta il progetto avviato dall’associazione degli industriali siciliani (ne fanno parte sette province su nove) in collaborazione con altri enti e in particolare l’Agenzia per il lavoro Osmosi con l’obiettivo di formare 25 elettricisti provenienti dall’Argentina. Un progetto che ha avuto il via libera da parte del ministero del Lavoro e una delle prime iniziative che Sicindustria mette in campo per dare risposte concrete alle imprese: è crescente la domanda di operai specializzati, segretari, farmacisti, diabetologi, anestesisti, medici del lavoro, broker assicurativi ed ebanisti, ingegneri elettrici e informatici. «L’Italia è di fronte a una crescente crisi del lavoro che sta mettendo in evidenza una sfida imprevista: la mancanza di personale qualificato nello specifico degli elettricisti - spiegano gli esperti di Osmosi -. La mancanza di candidati qualificati è una delle principali cause delle difficoltà di reperimento dichiarate dalle imprese, rappresentando il 31,7% dei casi. Il 12% delle difficoltà è attribuito a una preparazione inadeguata». Un punto che è stato colto dai vertici degli industriali che su questo tema hanno aperto un vero e proprio cantiere di lavoro che coinvolge tutte le regioni. Sicindustria collabora al progetto di formazione professionale a garanzia di un efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro e per l’inserimento lavorativo. Il progetto di formazione degli elettricisti è stato costruito anche grazie a una rete transazionale di cui fanno parte Fasten che collabora con l’obiettivo di far ottenere le giuste competenze lavorative e di sicurezza ai soggetti di nazionalità straniera, acquisendo la familiarità con il contesto normativo italiano, le specifiche previste per l’esecuzione delle attività e le differenze nei sistemi elettrici utilizzati in Italia; Metro che collabora al progetto di formazione professionale per quanto riguarda le risorse strumentali e le sedi che saranno utilizzate per lo svolgimento del corso di formazione; Tamse che si occupa di patrocinare e divulgare, attraverso i propri dipendenti e tutta la comunità dell’area di Cordoba, il progetto di formazione professionale e civico linguistica; l’Associazione Dante Alighieri a Cordoba che collabora al progetto di formazione professionale per quanto riguarda la certificazione lingua italiana A1. «Dal momento della mia elezione – commenta il presidente di Sicindustria, Luigi Rizzolo – ho deciso di lavorare sul tema della formazione e dell’occupazione, consapevole del fatto che a fronte di un tasso di disoccupazione giovanile che in Sicilia viaggia sulla doppia cifra, le aziende continuano ad avere difficoltà a reperire tecnici specializzati e laureati in linea con le esigenze del mercato 4.0. E il costo del mismatch tra esigenze imprenditoriali e risorse umane adeguate, secondo quanto stimato da Unioncamere, nel 2023 ha quasi sfiorato in Italia i 44 miliardi, corrispondente a una perdita di valore aggiunto pari al 3,4% di quanto generato complessivamente dai settori industriali e dei servizi presi in osservazione. È evidente che si tratta di un’emergenza. E noi non intendiamo restare a guardare». Il primo passo è stato quello di dare nuova linfa al servizio offerto da Unimpiego e i risultati non si sono fatti attendere: da maggio ad agosto infatti sulla piattaforma ww.unimpiego.it si sono registrate soltanto dalla Sicilia più di 500 persone nelle due sedi di Palermo e Messina con una età compresa tra i 20 e i 40 anni e con le formazioni più svariate, dall’operaio specializzato ai neolaureati o diplomati in cerca di una occupazione o di un tirocinio formativo (sono oltre 20 quelli già attivati). «Occorre lavorare sul matching tra domanda e offerta di lavoro – dice il presidente di Sicindustria – e noi, attraverso il canale di Unimpiego, ci propone proprio come anello di congiunzione tra l’impresa e chi cerca lavoro. Devo sottolineare anche che Palermo si sta rivelando una piazza interessante per molte imprese sia per la qualità del capitale umano disponibile, sia per la posizione strategica della città. Ciò che occorre adesso è trovare la strada per tenere qui i talenti e, al tempo stesso, in un mercato del lavoro spesso frammentato e caratterizzato da un mismatch tra competenze richieste e disponibili, fare in modo che le due semisfere si incontrino e si completino».
Formazione, operai dall estero: Sicindustria scende in campo