“Decontribuzione Sud è per il Mezzogiorno in generale, e per la Sicilia in particolare, una misura irrinunciabile non solo per preservare la tenuta dell’occupazione, ma anche per far crescere la forza lavoro, bilanciando il pesante gap che ancora oggi caratterizza chi vuole fare impresa al Sud”. Il presidente di Sicindustria, Luigi Rizzolo, non usa mezzi termini: “È il momento di spingere sulla crescita, cogliendo tutti i segnali di vitalità che il Mezzogiorno sta mostrando con tassi di sviluppo superiori a quelli del Centro-Nord. Non possiamo pensare adesso a una battuta d’arresto. Ma per continuare a crescere è necessario poter contare ancora su Decontribuzione Sud che, soprattutto per quanto riguarda la Sicilia, compensa quella condizione di insularità che grava sulla nostra regione per oltre 6 miliardi di euro all’anno, ossia un onere occulto di circa 1.200 euro che ogni siciliano paga per compensare il divario con il resto della penisola. È per questo che chiediamo che la misura non solo venga rinnovata, ma che diventi strutturale nel medio periodo, così da permettere anche a chi decide di investire nell’Isola di poter programmare con certezza il proprio futuro. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo: occorre chiudere subito il negoziato con l’Unione europea”.